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INTRODUZIONE
Akira Toriyama è l'autore di Dragon Ball. Tra i numerosi manga che egli ha ideato e disegnato, Dragon Ball è quello che gli ha portato il maggior successo e che l'ha reso estremamente famoso in tutto il mondo.
Dal manga, pubblicato fra il 1984 e il 1995, sono state tratte le note serie animate Dragon Ball e Dragon Ball Z, alla cui realizzazione ha partecipato lo stesso Akira Toriyama; la serie Dragon Ball GT, invece, è un anime non tratto da nessun manga.
Oltre a Dragon Ball e relativi anime, vi è anche un'altra opera per la quale Akira Toriyama è molto popolare anche in Italia, ed è Dr. Slump & Arale.
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Akira Toriyama nasce nella città giapponese di Kiyosu, della prefettura di Aichi, il 5 aprile 1955. Appassionato di disegno, nel 1974 consegue il diploma di disegnatore industriale presso la Prefectural Industrial High School, una rinomata scuola di Tokyo, e viene assunto in una famosa ditta del settore, ove lavora per due anni.
Ma la sua vera passione sono i manga, e la grande opportunità per emergere in questo fantastico settore gli si presenta nel 1978, in occasione di un concorso per esordienti mangaka promosso dalla rivista Weekly Shonen Jump (pubblicata dalla casa editrice Shueisha): il giovane Akira Toriyama propone un breve episodio di 20 pagine intitolato "Wonder Island", grazie al quale vince il concorso e viene premiato come migliore promessa del fumetto comico-demenziale.
Grazie a questa vincita, ottiene un contratto decennale con la Shueisha, per la quale inizia a sfornare una serie di manga di successo. Realizza così opere quali "Wonder Island 2" (seguito del precedente "Wonder Island"), "Today's Highlight Island", "Tomato" e, soprattutto, dà vita alla prima delle sue opere divenute famose a livello globale, "Dr. Slump & Arale", manga pubblicato in 18 volumi tra il 1979 e il 1984.
Oberato di lavoro, Akira Toriyama assume dei collaboratori e, nel 1982, allestisce l'ormai famosissimo Bird Studio. "Bird Studio" è un gioco di parole sul suo nome: "Tori" in giapponese significa "Uccello", che in inglese si dice "Bird", da cui il nome del suo studio.
Nel 1984, ovvero al termine della stesura di "Dr. Slump & Arale", Akira Toriyama inizia a dare forma all'opera che lo condurrà all'apice del successo: Dragon Ball! Le avventure di Goku esordiscono quell'anno sul numero 51 di Weekly Shonen Jump e saranno pubblicate settimanalmente fino al 1995, anno in cui la mitica storia giunge alla sua conclusione. La pubblicazione di un'opera immensa come Dragon Ball ha quindi richiesto 11 anni di lavoro ed è stata suddivisa in 519 capitoli e raccolta in 42 volumetti.
Visto l'enorme successo di Dragon Ball, il manga viene trasposto in due serie animate: la prima, Dragon Ball, narra la storia di Goku dall'incontro con Bulma al matrimonio con Chichi, mentre la seconda serie, denominata Dragon Ball Z, si apre con la scoperta di Goku sulle sue vere origini avvenuta per bocca del fratello Radish e si conclude con l'ultimo torneo Tenkaichi in cui l'eroico Goku diviene maestro di Ub, giovane reincarnazione di Majin-Bu. E' sempre Akira Toriyama a curare la trasposizione del manga in anime; nondimeno, si dedica alla successiva realizzazione dei movies animati legati alle serie Dragon Ball e Dragon Ball Z, nonché alla parte grafica di parecchi videogiochi ad esse ispirati.
Nel corso degli ultimi anni, Akira Toriyama ha continuato a sfornare successi, oltre ad essersi dedicato ad opere per la televisione e ai videogiochi. Da fans, tutti noi restiamo in attesa che il Maestro ci regali un nuovo grande manga capace di farci battere il cuore. Dunque ... forza Tori!
Intervista
a Toriyama
Mi piacerebbe
farle domande riguardanti soprattutto il suo lavoro grafico.
Per esempio, ho limpressione che quando ha iniziato
a disegnare Dragon Ball si sforzasse di utilizzare uno stile
che fosse differente da Dottor Slump, la serie che aveva realizzato
prima.
Si, è vero. Non mi piace lavorare sempre con lo stesso
stile, e in genere lo modifico per adattarlo alla storia.
Tuttavia, se adesso mi chiedessero di disegnare lo stile di
Dottor Slump, sarei in grado di disegnare le stesse forme
arrotondate. Alla fine di Dragon Ball mi interessava maggiormente
pensare allevolversi della storia che al disegno in
sé, e così non mettevo nelle mie pagine la forza
che avevano agli inizi. Più la lotta era accanita,
e più linee diventavano stilizzate e il tratto sincopato.
Non mi piace disegnare sempre alla stessa maniera: in realtà
sono un po capriccioso. Quando leggo una lettera di
un fan che mi dice: Mi piaceva più come disegnavi
prima penso: Allora adesso disegnerò in
modo ancora più spontaneo. [ride] Allinizio
non aveva molta confidenza con le scene di lotta, perché
in realtà non aveva mai fatto disegni in cui cerano
molti movimenti; ero più che altro un illustratore.
Per questo motivo, ho avuto molte difficoltà a disegnare
il primo Torneo Tenkaichi.
Sappiamo che nel suo studio non ci sono molti modelli. Quando
ha disegnato le sue prime scene di lotta si è ispirato
a qualcosa in particolare?
Bé non mi ricordo molto bene, però posso dirle
che copiare da altri disegnatori non è nel mio stile.
[ride] È possibile che ricordino delle scene di lotta
che ho visto tanti anni fa. In realtà, credo che siano
i film a darmi degli spunti,mi è sempre piaciuto andare
al cinema.
Vede ancora molti film?
No, veramente non vado al cinema da quando è nato mio
figlio. Però ho registrato su videocassetta la maggior
parte dei film stranieri che hanno trasmesso in TV, di qualunque
genere essi fossero. Di solito metto su un film mentre lavoro,
ma mai coi sottotitoli, altrimenti non riuscirei a disegnare.
[ride] In questo modo posso lavorare, e quando dai suoni intuisco
che sta succedendo qualcosa di interessante do unocchiata.
A volte ho davvero voglia di guardarmi un film, quindi lo
guardo con attenzione, e in genere mi diverto gia appena inizia.
Qualcuno di questi film lha ispirata per Dragon Ball?
No, non credo proprio. Generalmente, le loro tematiche non
sono applicabili alla storia di Dragon Ball, però possono
avermi ispirato nel modo di presentare certe cose, nellaspetto
visivo. Per esempio, nel caso delle esplosioni, non è
semplicemente <<BOOM!>>, ma prima si vede una
luce, e il suono il <<BOOM!>> - viene dopo.
Questo tipo di narrazione cinematografica è abituale
nelle scene di lotta.
Per questo, mi ispiro a molto anche al ritmo che hanno le
scene di lotta nei film di Jackie Chan. Poi utilizzo dei modelli
quando devo disegnare una macchina o un aereo. In questo caso
i modellini sono molto utili, perché se per esempio
bisogna disegnare una macchina, permettono di guardarla da
tutte le angolazioni.
Le sue deformazioni di macchine e aerei per il manga mi sembrano
fantastiche.
Si? Disegnare queste cose alla forma estremamente realistica
richiede molto tempo, e se non lo fai perfettamente, il risultato
non è soddisfacente. Al contrario, se realizzi un disegno
deformato, anche se alla fine risulta un po diverso
dal modello, non succede niente. È molto più
semplice, e siccome ciò mi interessa a far procedere
la storia, risulta molto pratico. [ride] Inoltre, dato che
i miei sono manga umoristici, i personaggi sono sempre un
po caricaturali, e sarebbe strano se tutto il resto
non lo fosse.
In Dragon Ball, oltre ai veicoli creati in base ad altri che
esistono realmente, ne appaiono anche molti che sono completamente
originali, vero?
Credo che quando devo inventarmi veicoli originali sia il
momento in cui mi diverto di più! [ride] Prima di iniziare
a disegnarli, devo pensare a dove si sale, dove si trova il
motore, e così via. Quando disegno macchine e altri
veicoli che esistono nella realtà, devo guardare molte
volte il modellino; invece, quando si tratta di macchine ideate
da me, nessuno può dirmi: Ehi, questa non è
fatta così! [ride] Le ho inventate io, quindi
vanno bene come sono. [ride]
Torniamo al disegno, in particolare al colore. Quali materiali
usa per colorare le sue illustrazioni?
Uso inchiostri colorati. Me lo suggerì alcuni anni
fa una disegnatrice di shojo manga. Prima utilizzavo i classici
pennarelli. Quando lavoravo con quelli, li strizzavo per mettere
linchiostro in un piatto e mescolarlo con acqua. Però
quando dovevo colorare una superficie estesa, questo metodo
risultava molto laborioso. La disegnatrice mi ha detto: Perché
non usi gli inchiostri?, e io ho pensato: Ah,
che buona idea! Potrei colorare senza dover stare a strizzare
per delle ore!.
Qual è il colore che le piace di più, signor
Toriyama?
Mi piace il verde, il verde italiano. E mi piacciono anche
il giallo e larancio.
Il giallo e larancio sono i colori delluniforme
di Goku?
Si. Però non li ho scelti in base al gusto personale,
ma perché sono i colori delluniforme dallenamento
dei monaci cinesi. Sono i due colori che si usano in Cina
per le celebrazioni.
Quando crea un nuovo personaggio, a cosa pensa in primo luogo,
alla sua personalità o al suo aspetto?
Per prima cosa penso bene alla trama generale della storia,
che è quello che determina come saranno i personaggi,
e, alla fine, faccio i disegni. Questo è lordine
che seguo. A volte mi capita di pentirmi dellaspetto
di un personaggio. Per esempio, nel caso di Cell mi sono accorto
troppo tardi di quanto mi fossi complicato la vita, perché
a lungo andare mi dimenticavo di colorare le macchioline che
ha su tutto il corpo. [ride] Mi è successo parecchie
volte. E non è che mi piacciono i disegni di questo
tipo, mi piacciono davvero, però risultato scomodi,
perché devo inserirli lo stesso.
Quando pensa allaspetto e al vestiario di un personaggio
e lo disegna prima in bianco e nero, ha gia deciso di che
colore sarà?
Mmmh Bé, non è che lo decida in anticipo. Quando
arriva il momento di mettere il colore, mi dico: questo
deve essere così. Però, siccome non vado mai
a controllare come avevo colorato il personaggio nelle occasioni
precedenti, a volte i colori variano molto. [ride]
Si vede chiaramente con il passare del tempo il suo stile
e la maniera di usare il colore cambiano.
Non è una cosa intenzionale. Cambiano senza che io
stesso non me ne renda conto. Però, quando guardo un
originale di una anno prima, non posso fare a meno di pensare
che sia un lavoro mediocre.
Solo di un anno?
Si. Sicuramente mi sto evolvendo. [ride] Già poco tempo
dopo averli realizzati, reputo i miei disegni eseguiti male.
Dopo soli sei mesi, trovo che i miei disegni lascino molto
a desiderare, e negli originali a colori di solito trovo molti
difetti immediatamente dopo averli colorati.
Davvero?
Se avessi tempo, mi piacerebbe rifarli, però il tempo
mi manca sempre. [ride]
Ha anche cambiato il modo di applicare il colore.
Si. Tempo fa, la lucentezza dei capelli la facevo sfumata,
però richiedeva molto tempo. Quando nel 1989 feci Kosuse-Sama
e Rikimaru-Sama per il festival di disegni animati di Jump,
vidi i disegni di Toyoo Ashida, e pensai che il modo di utilizzare
le luci e le ombre nei suoi disegni animati non fosse niente
male, così iniziai a dipingere in una maniera più
dura, con maggiori contrasti di colore. Ashida è una
persona per la quale provo una grande ammirazione.
Come decide di che colore fare le diverse cose? Prova prima
con diversi colori?
Generalmente metto il colore direttamente. Di solito dipingo
prima le superfici più estese, e in seguito coloro
gli altri dettagli in funzione di quelle. Nel caso di Goku,
i cui colori sono fissi, dipingo gli sfondi in base a essi.
Quando realizza unillustrazione, esegue tutto il processo
di seguito dal disegno in bianco e nero alla colorazione?
Normalmente faccio tutto di seguito. Quando inizio a disegnare,
mi concentro totalmente in ciò che sto facendo senza
nemmeno accorgermi di ciò che succede intorno a me
finchè non ho finito.
Una volta stavo disegnando unillustrazione, e la mano
iniziò a tremare. Che strano, ho pensato,
Cosa mi sta succedendo? In quel momento mi accorsi
cha la tavola si stava movendo: Ah , caspita, forse
è il terremoto! [ride] Di solito continuo a disegnare
finché non finisco il disegno, anche se mi tocca rubare
ore al mio sonno. Se lo lascio a metà, non riesco a
dormire
Sono talmente poco abituato a lasciarlo in sospeso,
che a volte continuo a disegnare in sogno, e quando mi sveglio
al mattino dico: devo sbrigarmi, nel sogno lavevo
già terminato! [ride]
Infine, quali sono le illustrazioni che le piacciono di più
di tute quelle che ha realizzato in questi dieci anni di Dragon
Ball?
Mi piace quella in cui Goku e Gohan sono su unHarley
con le zampe. Questa è lunica illustrazione che
piaccia veramente.
Una sola illustrazione in dieci anni?
Che io ricordi, questa è lunica in cui sia la
composizione, sia la colorazione sono ben eseguiti.
Però, se dice così, sembra cha la sua evoluzione
culmini in questa illustrazione
In generale, non credo che i miei disegni siano una gran cosa.
Ciò che mi dà più fastidio quando disegno
è non poter ottenere una forma espressiva che sorprenda
per il suo essere rivoluzionaria. Credo che debba esistere
una forma espressiva che sorprenda per il suo essere rivoluzionaria.
Credo che debba esistere un nuovo modo di esprimersi col disegno,
una nuova maniera di combinare i colori, di creare immagini.
Però ho un carattere strano: quando decido di fare
qualcosa, mi ci dedico completamente, ma mi annoio subito.
Vorrei essere capace di disegnare sempre con lo stesso stile,
però non mi piace lavorare sempre allo stesso modo;
mi stufo. [ride] È questa la ragione dei miei insuccessi;
mi vengono dei disegni che a me personalmente non piacciono.
Però riflettere sui nostri sbagli è proprio
ciò che ci fa migliorare, e io sono di quelli che riflettono.
[ride]
Grazie per averci concesso un po del suo prezioso tempo.
Intervista realizzata il 21 aprile 1995
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La Storia del Manga
Probabilmente la più
bella saga mai apparsa nell'universo del fumetto e dell'animazione
giapponese.
Una saga di tale successo da divenire fornace di una interminabile
serie televisiva, dai canoni stilistici e d'animazione in continua
mutazione e miglioramento, colpire l'industria della gadgettistica
con decine di CD musicali e prodotti di largo consumo di ogni genere,
dai cerotti al ramen istantaneo, e soprattutto di fare sognare e
tenere in ansia migliaia di appassionati in tutto il mondo.
L'opera nasce dalla geniale mente di Akira Toriyama nel 1987 e viene
pubblicata su Jump Comics dalla più prestigiosa casa editoriale
nipponica: la Sueisha.
Con all'attivo il demenziale 'Dr. Slump e Arale', Akira Toriyama,
appoggiato dal suo Bird Studio, incomincia a serializzare questa
nuova serie prendendo spunto forse più dal Conan di Miyazaki
che dalla leggenda cinese di Goku, il presuntuoso scimmiotto di
pietra che aveva già ispirato varie avventure animate nipponiche.
Il tratto rotondeggiante e il costante umorismo disarmante basato
sull'ingenuità' del protagonista unito alla sua 'super-forza'
seguono la stessa linea delle fantastorie del Villaggio Pinguino.
E se Goku non fosse un gradasso ma un completo sprovveduto?
Probabilmente Akira Toriyama e' rimasto divertito da questo paradosso,
e ha dato vita così alla prima serie di una saga molto più
lunga. Partita come parodia del panorama nipponico dell'universo
dei cartoni nipponici, dove il maestro di arti marziali e' un pervertito
donnaiolo, il misterioso predone un timidone, al posto del saggio
bonzo troviamo una ragazzina viziata, Dragonball andrà ben
oltre alle gag esilaranti che ruotano attorno alla ricerca delle
magiche sfere del drago, e i Tenkaichi Budokai, i tornei di arti
marziali, non saranno solo più il pretesto per dar vita alle
più esilaranti scene di lotta mai conosciute, ma saranno
teatro di scontri decisivi.
E così mentre Goku cresce insieme agli amici e i nemici che
incontra il fumetto cresce con lui, e con il suo pubblico. Il tratto
da sinuoso e rotondeggiante si fa piu' aspro, geometrico e dettagliato,
a tratti persino 'spigoloso'. Il fisico di Goku si e' potenziato
combattimento dopo combattimento, allenamento su allenamento, e
ha un po' abbandonato la sua spensieratezza, avendo come spada di
damocle più di una volta il destino del mondo.
Lo stacco dalla precedente parte della storia e' tale da rivoluzionare
completamente il taglio della serie televisiva, che diviene 'Dragonball
Z', sebbene nel fumetto non avvenga una vera e propria divisione.
Lo scenario del mondo tracciato da Toriyama si allarga a dismisura,
toccando i regni ultraterreni e galassie lontane. Goku dovrà
crescere di pari passo con nemici sempre più potenti, in
grado perfino di distruggere mondi nel giro di pochi istanti, e
così assistiamo a sue vere e proprie 'trasformazioni'.
Il livello degli scontri sembra non toccare mai un limite. E' così
che, dopo la minaccia del terribile Cell, il nemico più potente
mai incontrato fino ad allora dai guerrieri Z, le redini del fumetto
passano a Gohan, il primo genito di Goku allevato da Piccolo, un
demone suo antico rivale.
E in questa serie spicca ancora una volta la genialità e
il talento di Akira Toriyama, che ora ironizza perfino sui personaggi
da lui creati.
L'autore e' riuscito a rendere i duri guerrieri dello Z protagonisti
di divertentissime situazioni, e a trasformare viceversa Satan,
uno spaccone opportunista che utilizza i media per spacciarsi per
il vero salvatore del mondo, in una figura di riflessione sulla
natura dell'uomo di chapliniana memoria.
Ha ragione Dr. Slump nell'affermare che non esiste al mondo una
persona più geniale di lui se non Akira Toriyama!
Quindi la saga si conclude con uno dei migliori e più epici
finali mai apparsi in una avventura disegnata. L'apice della coralità.
A salvare il mondo in fondo siamo anche noi, deboli esserucci terrestri
che però possono spartire con gli eroi la solidarietà
e un atto di fede e di coraggio.
E qui si conclude il manga di Dragonball, dopo più di dieci
anni di tavole realizzate stoicamente dal nostro disegnatore a molla.
Ma ormai Dragonball e' diventato un business troppo grande per poter
essere fermato, quasi come Star Trek, che e' sopravvissuto egregiamente
alla morte di Gene Roddenberry. (Il suo nome vuole ugualmente dire
Uccel di bosco, non e' strano?)
E' su questi presupposti che nasce Dragonball GT, dove il tutto
viene azzerato... e grazie ad un clamoroso malinteso Goku ritorna
bambino...
All'inizio la saga doveva riacquistare i suoi tratti più
umoristici... ma il pubblico ha subito spinto i produttori a cambiare
direzione, di modo tale che a farla da padrone sono ancora scontri
sempre più potenti. Molti personaggi del passato vengono
ripescati o riportati in vita, ma ciò non deve essere visto
come un reciclo di idee... e' stato dato semplicemente al pubblico
ciò che realmente desiderava, ed e' stato fatto nella maniera
più originale ed entusiasmante possibile, con una qualità
nei disegni e nelle animazioni riscontrabili fino a quel momento
solo negli OAV, e giustificando inoltre molti dei punti rimasti
irrisolti in Dragonball Z.
Uno degli elementi che ha reso grande la saga di Dragonball, oltre
alla coerenza di una mondo che non infrange mai le proprie regole,
sono stati i personaggi, fra i migliori mai caratterizzati in un
manga. Basti ricordare che Trunks, un misterioso guerriero giunto
dal futuro, colpì talmente tanto i cuori dei fan nipponici
da scalzare Nausica nelle classifiche dei personaggi più
amati che appare in Animage, che troneggiava al primo posto da otto
anni.
Akira Toriama ha affidato il suo manga alla popolarità di
personaggi che sono tutti ugualmente comprimari, ed e' per questo
che noi, a nostra volta, vi rimandiamo a loro.
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